sabato 29 ottobre 2011

Nel cuore della notte

Arriva di notte. Quando durante la settimana mi addormento sfiancata e dormo il sonno di una pietra, senza sogni. Inquietante questo nostro tempo, la vita di città. Persone, volti, opinioni, tram tram, inconsapevolezza, visioni del mondo interessanti, vissuti, che ti sfiorano durante il giorno e che ti porti appresso poi nella tua aura e che l'inconscio chissà quando rigurgiterà. E allora posso addormentarmi qualche ora, generalmente molto presto, appena dopo cena, come un cavallo sfiancato dalla giornata lavorativa, ma nel cuore della notte la mente inizia a parlottare ed eccomi a rigirarmi nel letto, sveglia e lucida come quella parte di me che mi ferisce. Senza dubbio uno dei mali dell'età moderna. Troppi stimoli, troppe decisioni da prendere in poco tempo, la velocità del mondo così diversa dalla velocità dell'anima. Eccesso di yang che mi fa perdere l'equilibrio. Io che sono figlia di una donna che per tutta la vita ha sofferto di ansia senza mai guardarsi allo specchio, fardello che mi porto appresso in ogni tappa del viaggio. E dentro di me un desiderio immenso di tornare a sognare paesaggi invernali, come quando i sogni che mi ricordavo appena sveglia erano tanti e ricchi di particolari (immateriale caramella da gustarmi poi durante il giorno)come quando riesco a trovare dentro di me quel punto luminoso e saldo che nulla può toccare e che tutto riesce ad acquietare.