sabato 27 febbraio 2010

Nonnogiorgio

Stanotte ho sognato mio nonno. 
A dir la verità non era un nonno in senso stretto, nel senso che per anni ho pensato che lo fosse e quando a 20 anni mio padre mi ha detto che invece non lo era perchè il suo vero padre biologico era lorenzo ho fatto come i bambini quando gli dicono che babbo natale non esiste, per un pò fanno finta che nessuno gli ha detto niente; un pò come quando, già adulto, suona la sveglia, la spegni il prima possibile e ti giri dall'altra parte.
Eppure anche se non era il mio nonno vero stanotte mi è venuto a trovare e mentre seduti per terra costruivamo insieme qualcosa piangevo, piangevo perchè sapevo che se ne sarebbe riandato, piangevo per l'emozione che mio marito finalmente conoscesse l'autore di quel quadro con i pesci fatto di una sola linea che abbiamo davanti al letto, quel nonnogiorgio di cui tutti gli parlano rimanendo in silenzio, che ricordo mentre gioca a scacchi da solo, l'ingegnere artista che mio padre chiama papà.
E allora quel mondo che lui portava con sè lo porto dentro me, che è stato lui a insegnarmi che si può costruire con poesia, che i ponti con un'anima sono un modo per raggiungere nuove età, parti nuove di sè, sono solidi slanci verso l'infinito. 
E allora grazie nonno perchè nel caos dei trent'anni mi ricordi che il dolore è solo una delle sfumature dello spettro cromatico; un pò come i tuoi studi e i tuoi quadri con i colori complementari, in pochi capiscono la bellezza di un mandarino viola che continua a essere un mandarino.

1 commento:

Tre ha detto...

e nonnogiorgio vino a buscarte para darte fuerzas y alientos, una spintarella para afrontar otra nueva ètapa, nonnogiorgio vino porque te queria dar un beso lleno de amor y vida.